Il Natale caratterizza nella storia dell’uomo una moltitudine di significati, una serie di date e di eventi che si alternano fino ai giorni nostri. Il Presepe rappresenta per molti una tradizione artigianale ancor prima che mistica dove la meditazione diventa una componente suggerita dalla suggestione visiva, una raffigurazione utile come lo fu per San Francesco l’idea di fare cultura rappresentando fisicamente la natività cristiana.
Grazie alla realizzazione del Presepe tante comunità che abitano i piccoli borghi d’Italia si raccolgono nelle parrocchie e nei luoghi dedicati.
La Toscana è ricca di tradizione e sono numerose le tappe natalizie sulla Via dei Presepi, un percorso raccontato molto bene negli ultimi anni dal caro amico, Fabrizio Mandorlini, esperto giornalista e sensibile conservatore del patrimonio culturale toscano.
Terre di Presepi sulle orme della Via Francigena ha pensato di dare vita a un pellegrinaggio attraverso i presepi nei giorni di Natale.
Al visitatore viene apposto un apposito timbro sulla credenziale che attesta la tappa del viaggio.
La Valle dei Presepi coinvolge Barga, Pescaglia, Coreglia Antelminelli, Borgo a Mozzano e Bagni di Lucca. Appuntamento in vista anche a Porcari. In Garfagnana da non perdere la pieve di San Pancrazio dove il presepe è ambientato in un paesaggio medio-orientale con effetti sonori e visivi mentre a Ciciana torna il presepe poliscenico, consigliata anche una visita a Pescaglia.
A Tofori da una parte la borgata in pietra e dall’altra il passaggio scavato nella grotta.
Ci sono poi eventi organizzati a San Giovanni Valdarno ed a Pistoia. A Cerreto Guidi la tradizione si arricchisce di protagonisti artigiani locali, mentre Domenica 10 dicembre una rappresentazione vivente a Ghivizzano. Nel pisano attenzione a Marti con oltre cento presepi tra le vie del borgo. A Certaldo è di scena i’presepone, a Cigoli trionfa la meccanizzazione. Castelfiorentino ha in programma più di cinquanta rappresentazioni. Non manca Pescia con oltre 30 postazioni nel centro storico della città. Ed ancora il chiostro allestito a San Romano e poi Fucecchio con un presepe elettromeccanico costituito da duecento personaggi mentre a Castelfranco di Sotto il presepe vivente con circa un centinaio di figuranti e poi Petroio, presso Vinci il presepe meccanizzato realizzato in muratura.
Ci sono poi Sovigliana e San Casciano val di Pesa dove il presepe è ispirato allo stile napoletano. Suggestioni anche a Vergaio, mentre sulla montagna pistoiese da visitare Le Piastre con oltre cento presepi che accompagnano il visitatore attraverso le vie del paese. Ed ancora a Oste di Montemurlo, e Tizzana di Quarrata dove il presepe si trova nell’antica cantina della canonica.
In Garfagnana nasce la storia del presepe toscano, a dimostrazione il museo del figurinaio a Coreglia Antelminelli che raccoglie le statuine storiche in gesso, così come sempre in zona sono imperdibili i presepi di Pieve Fosciana.
In Valdera appuntamento a Usigliano di Lari e poi a Forcoli nel comune di Palaia e Nicosia di Calci ed alla Badia San Savino alle porte di Pisa, nel comune di Cascina, mentre a San Miniato la via dei presepi si snoda sui due chilometri del crinale della città mentre a San Miniato Basso il presepe è vivente. Tappa consigliata anche a Iano, nel comune di Montaione con tantissimi presepi lungo le strade, oppure a Lecore nella piana di Signa.
Ed ancora a Scandicci oppure a Firenze ai Bassi, alla parrocchia di Legnaia di Firenze (11 dicembre-16 gennaio) ricalca la tradizione. C’è anche Staggia Senese con il presepe animato scenico con ciclo alba, tramonto e notte.
Poi Fonte Vetriana, con un percorso che accompagna il visitatore nella visione di antichi mestieri, mentre a Sarteano, città dei presepi, c’è la collezione dei presepi dal mondo ed a Sorano per le vie del borgo.
A Convalle di Pescaglia il presepe in grotta un percorso nel bosco interamente illuminato quando cala la notte.
Sono tantissimi: altre tappe a Casola in Lunigiana, Regnano, Ruota Gricignano, Sansepolcro.
>>> LA GUIDA AI PRESEPI IN TOSCANA <<<
Fabrizio Mandorlini propone un personalissimo itinerario sull’asse Firenze – Pisa ad esempio, assecondando lo scorrere dell’Arno, luoghi incantevoli e paesaggi suggestivi possono diventare meta di uno straordinario pellegrinaggio.
Nella periferia di Firenze il Presepe de’Bassi ha avuto ottimi apprezzamenti e tanti visitatori.
A Lecore la bellezza è quella che colpisce entrando nella piccola chiesetta della piana di Signa, sperduta in mezzo alla campagna. Il Presepe è la chiesa; occupa tutto lo spazio dell’altare e dell’abside ed arriva fino quasi al tetto. I personaggi sono tutti motorizzati ed ogni anno cambiano in base al titolo ed al tema coinvolgendo con i loro mestieri ma anche con i loro giochi ed attività della vita quotidiana.
Lo splendido chiostro adiacente al Santuario della Madonna di San Romano fa da cornice a un presepe storico e di grandi dimensioni.
Rievocazione storica e sacra rappresentazione, il presepe vivente di San Miniato Basso ha un fascino cui è difficile resistere. Tra figuranti, cori, sarte, carpentieri e pittori, impegna oggi più di centoventi persone, senza considerare tutti coloro che mettono a disposizione materiale, strumenti, decorazioni e quant’altro è utile a ricostruire un intero villaggio della Palestina del I secolo d.C..
A Petroio alle pendici della città di Leonardo da Vinci, il presepe è completamente meccanizzato. L’acqua non manca con tutte le sue cascate passando sotto i ponti e attraverso i mulini fino a perdersi in due laghetti dove oramai da anni vivono una famiglia di pesci rossi incuriositi dalle barchette che si muovono e soprattutto da un pesciolino finto che un pescatore muove in acqua. Tutto è realizzato con la migliore delle maestrie artigianali e curato nei minimi particolari: le case di Betlemme, tipicamente dell’epoca, come pure quelle della campagna dove si può ammirare la frangitura delle olive. Un forno a legna fa odorare il vero profumo del pane cotto. Non mancano i tipici mestieri del falegname, del maniscalco, del fabbro, del bottaio, e del vasaio.
A Montopoli Val d’Arno l’antica tradizione rivive nella pieve di Santo Stefano con un grande presepe tradizionale. A pochi metri nel Conservatorio di Santa Marta è possibile ammirare una collezione di presepi realizzati interamente con materiali di scarto da Roberto Cipollone, in arte Ciro.
La tradizione dei grandi presepi a Calci si rinnova con il Presepio che cresce di Nicosia, molto suggestivo. Viene costruito, ogni anno diverso, all’interno della chiesa, unica parte restaurata di un grande convento abbandonato. E’ stato definito “Il Presepio che cresce” perché ogni anno vede aggiungersi nuovi personaggi e nuove ambientazioni. I personaggi hanno le parti visibili in gesso, lavorato e pitturato pezzo per pezzo, e sono rivestiti con abiti veri, realizzati ricercando tessuti adatti al luogo e all’epoca. Anche quest’anno il “Presepio che cresce” si arricchirà di nuovi personaggi ed ambientazioni .
Per chi passa nei pressi di San Giovanni alla Vena, una fermata è d’obbligo al Presepe dell’Angelo realizzato da Angelo Perini.
E’ un Presepe tradizionale, frutto di appassionato e meticoloso lavoro, realizzato nelle nicchie di un’antica cantina, con ciocchi d’olivo, casette di legno, corsi d’acqua, piccole cascate, personaggi di coccio grandi e piccoli e mille altri dettagli”.